La polizia spagnola ha arrestato un gruppo di giovani che avevano violato il sistema di sicurezza di un'azienda telefonica ed erano penetrati all'interno di acuni siti governativi degli Stati Uniti e di altri stati in Asia e America Latina.
La direzione generale della Guardia Civil ha informato dell'operazione, precisando che gli arrestati avevano violato oltre 21.000 pagine.
Gli hackers, tutti studenti, sostituivano i contenuti originali delle pagine web con vari messaggi di rivendicazione o di ciber protesta.
Gli arresti sono stati eseguiti in città molto distanti tra di loro: Barcellona, Burgos, Malaga e Valencia, dove vivevano gli hackers, che non si conoscevano personalmente ma coordinavano le loro azioni attraverso internet tenendosi anche in contatto con altri membri del gruppo localizzati all'estero, specialmente in America Latina.
Il gruppo poteva vantare, se così si può dire, il quinto posto nel ranking mondiale degli hackers più attivi e pericolosi, secondo la speciale classifica del sito che gestisce il database degli attacchi alla rete.
Secondo i responsabili delle indagini, gli hackers si autodefinivano come un laboratorio di investigazioni nel campo della sicurezza informatica. Uno di loro aveva pubblicato articoli sulle tecniche di hacking in diversi forum dove si discuteva il tema della sicurezza informatica in rete, realizzando anche programmi capaci di sfruttare le vulnerabilità dei sistemi, come i cosiddetti "exploits" o i i "trojans".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento