domenica 21 settembre 2008

Lo psicoterapeuta impassibile, ma la memoria e i desideri?

Basta constatare con quale sbalorditivo acume i nevrotici sanno dipingere il personaggio del loro psicoanalista per respingere definitivamente quella maschera di pretesa impassibilità
indossata dal freudiano ortodosso.
Stabiliti tali rapporti fiduciosi, e opportuno dedicare una prima
seduta ad interrogare a lungo il paziente sui disturbi lamentati, sul
parere dei medici che ha eventualmente consultato, sugli avvenimenti
della sua vita e sulle sue condizioni di vita attuali.
È infatti indispensabile conoscere la storia del malato. In un
primo colloquio lo si lascerà parlare, limitandosi a rivolgergli qual-
che domanda. Ma l’esperienza insegna che spesso il malato attribuisce
scarsa importanza a certi modi di vivere e non ne parla. Bisognerà
quindi, in seguito, rivolgergli tutta una serie di domande per cono-
scere non solo i sintomi da lui lamentati, ma anche per situare in
modo esatto il suo ambiente familiare e professionale e le sue con-
dizioni di vita materiale, sia nel passato che nel presente.

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