Il produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori è stato arrestato per bancarotta patrimoniale nel tardo pomeriggio, in seguito all'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare dal Gip del tribunale di Roma Guicla Mulliri.
Cecchi Gori è accusato del reato di bancarotta.
Oltre a Vittorio Cecchi Gori, la procura di Roma ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare anche per un suo collaboratore. L'inchiesta che vede coinvolto Vittorio Cecchi Gori riguarda il fallimento della Cecchi Gori Group Fin. Ma. Vi., dichiarato il 23 ottobre del 2006 dal Tribunale di Roma.
Vittorio Cecchi Gori era stato indagato il 16 maggio scorso per bancarotta patrimoniale.
A determinare il rinvio degli atti è stata un'indagine svolta dal nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza della Capitale, dalla quale è emerso che nei giorni successivi alla sentenza che dichiarava il fallimento, Cecchi Gori ebbe contatti non solo con uomini politica ma anche con magistrati "al fine di cercare solidarietà".
Quest'ultima circostanza aveva spinto i pubblici ministeri Lina Cusano e Stefano Rocco Fava, a chiedere il rinvio a giudizio non solo di Cecchi Gori ma anche del suo collaboratore Luigi Barone, a investire della cosa la Procura di Perugia, competente a valutare la posizione dei magistrati intervenuti nella vicenda.
Per quanto riguarda i contatti politici avuti da Cecchi Gori dopo la dichiarazione di fallimento si fa riferimento, tra l'altro, a incontri o contatti con la moglie dell'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti, con l'ex on. Claudio Martelli e, tramite un avvocato, con Antonio Di Pietro.
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